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L’anestesia locoregionale dagli albori ai giorni nostri

Le prime tracce dell’anestesia locale risalgono al 1564, anno in cui Paré (Francia) utilizza la compressione del nervo per ottenere insensibilità; nel 1885 Corning (USA) esegue la prima anestesia epidurale (che lui chiama “anestesia spinale”) e nel 1891 Quincke (Germania) descrive la tecnica per la puntura lombare. ALR ai tempi di EneaNel 1892 Schleich (Germania) introduce l’anestesia locale per infiltrazione e Francois-Franck conia il termine “blocco nervoso”. Nel 1899 August Bier, un chirurgo tedesco, pubblica il suo famossissimo articolo sull’anestesia subaracnoidea. Lo stesso anno Tait e Caglieri (USA) eseguono per la prima volta negli Stati Uniti la tecnica di Bier e l’anno successivo pubblicano studi dettagliati sullo spazio subaracnoideo e sull’anestesia spinale negli animali e nell’uomo. Ma il padre della moderna terapia del dolore è John J Bonica (USA) che promuove senza sosta lo sviluppo del concetto di approccio multidisciplinare al dolore dalla fine della seconda guerra mondiale fino al 1994, anno della sua morte. Nel 1974 fonda la IASP (International Association for the Study of Pain), che porta l’anno successivo alla pubblicazione del primo numero del Journal of Pain. In Italia chi si dedica maggiormente allo studio e all’applicazione delle tecniche di anestesia locoregionale è Achille Mario Dogliotti (1897–1966), fondatore e primo presidente S.I.A. (Società Italiana di Anestesia e Analgesia), assurto a fama internazionale per i suoi studi sull’anatomia rachidea e su quella che lui chiama anestesia spinale peridurale segmentaria. Egli sottolinea anche l’importanza dell’improvvisa perdita di resistenza che avviene quando la punta dell’ago, superato il legamento flavum, penetra lo spazio epidurale, rendendola un elemento chiave della tecnica. Nel 2000 Rodgers et al. pubblicano sul British Medical Journal i risultati di uno studio clinico che dimostra una riduzione della mortalità del 30% per la chirurgia eseguita in anestesia locoregionale: è il primo studio che dimostra chiaramente la maggior sicurezza delle tecniche locoregionali se confrontate con l’anestesia generale.

L’applicazione clinica delle tecniche di anestesia locoregionale in medicina veterinaria, soprattutto nei piccoli animali, è relativamente recente, e le tecniche a tutt’oggi comunemente utilizzate si limitano all’anestesia peridurale e spinale caudale e all’anestesia per infiltrazione. Non esistono a tutt’oggi studi sulla mortalità che comparino l’anestesia locoregionale e l’anestesia generale in medicina veterinaria.

 

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